Sia lode a te Ulisse, figlio di Laerte che nel tempo sei riuscito, dopo mille peripezie, ad ascendere verso quell’Olimpo tanto agognato dai molti guerrieri. Non lasciare che i proci e la maga Circe possano avere il sopravvento sugli stupidi figli che ammaliati dal canto delle fameliche Sirene, non riescono più a discernere il bene dal male. Oh eccellentissimo, intercedi per noi in questo momento così importante. Fa che il futuro sia meno nero del presente e che il prescelto sia uno dei suoi figli, perché solamente chi ha sofferto può comprendere chi soffre e chi ama veramente dona e non ruba amore. Non lasciare ai disonesti e ai tanti ladroni la gestione della sacra casa di Penelope, infondi speranza e serenità nei cuori dei tanti miseri mortali che non hanno più lacrime per piangere la loro condizione di infelici perché non credono più in se stessi.
Scaccia quei cavalieri mercenari che non avendo più una fissa dimora cercano, con la forza, di usurpare il tuo trono e il tuo letto. Agisci per la sola ragione della nostra vita, PENELOPE.
Filippo Monaco (l’Omero puteolano)